Da quattro a otto campi, per soddisfare le esigenze di tutti. Ovando: «Qui ci si diverte, ma si diventa anche campioni»
Definirlo un semplice investimento è riduttivo. Per un club come il nostro, che ha la voglia, l’energia e il dna per definirsi sportivo per natura, è un atto quasi dovuto, uno step verso un futuro già scritto. Partiamo dalla fine: pervenire incontro alle necessità di tutti, dai soci fino a chi passa semplicemente per il club, nascono nuovi campi da padel. Un cambio radicale, visto che dai vecchi quattro si è passati ora ad un totale di ben otto campi.
C’è e ci sarà dunque sempre modo per divertirsi, al Quanta Club. Perché l’obiettivo primario dell’azienda è chiaro, venire incontro alle esigenze di tutti. Soprattutto di chi ha voglia di gettarsi nella mischia, di chi ama la competizione e di chi, semplicemente, vuole fare sport.
Già, perché l’idea di passare da quattro a otto campi di padel è una pura necessità: «Abbiamo moltissima richiesta, l’aumento di campi a disposizione non potrà fare altro che rispondere ad una crescente domanda, sia da parte dei soci, sia da parte dei corsisti - ammette Luis Ovando, Team Leader dell’area Tennis & Padel del Quanta Club - e con l’arrivo della bella stagione, verranno sicuramente sfruttati a dovere. Con la primavera che è già tra noi e l’estate poi, sarà uno spettacolo sportivo assicurato».
Questi nuovi campi da padel verranno utilizzati un po’ per tutte le attività: dal canonico affitto campo fino all’organizzazione di eventi, aziendali e non; ma anche per tornei della federazione italiana tennis: «Quattro di questi campi saranno dedicati alla corsistica - prosegue Ovando - e tutti ne trarranno vantaggio; anche i soci, ad esempio, avranno più spazio per giocare». Attualmente i numeri sono davvero importanti: 330 corsisti, un’attività davvero monstre soprattutto nel pomeriggio, dove spazi ce ne sono davvero pochi: «Se posso dare un consiglio, venite a giocare al mattino se potete. Perché in quelle ore, oltre ad avere sicuramente più disponibilità, potreste avere anche la possibilità di incontrare qualche vip». Se non ci credete, andare a sbirciare le nostre pagine social su Facebook e Instagram: e potrete vedere come, tra gli altri, sui campi del Quanta Club siano passati anche gente del calibro di Cambiasso, Milito, Zanetti, Vieri, Locatelli, Materazzi, Toni e molti altri.
Senza nulla togliere, però, all’agonistica interna: «Abbiamo una squadra iscritta alla Serie C e siamo impegnati anche nella Coppa Italia TPRA; se volete vedere le nostre squadre all’opera, l’appuntamento è per domenica mattina, da fine aprile in poi. Un piccolo fiore all’occhiello per noi, visto che si tratta di una squadra composta integralmente da persone appartenenti al circolo, corsisti e maestri; un team 100% Quanta».
Prenotare un campo al Quanta Club è semplice!
Prenotare un campo di padel al Quanta Club è molto semplice. Il tutto si sviluppa sulla piattaforma «Playtomic», raggiungibile sia sull’omonima applicazione, sia all’indirizzo internet specifico (www.playtomic.io). L’utente, da lì, può fare davvero tutto in autonomia: prenotare, certamente; ma anche pagare, affittare le racchette e molto altro. Non solo padel, perché sulla piattaforma è possibile affittare anche i campi di tutti gli altri sport che si possono svolgere da noi, con tennis e beach volley in rampa di lancio.
Agonistica, soci, scuola padel e...
L’aumento di campi da padel permetterà al Quanta Club di poter svolgere un ruolo ancora più importante nel panorama milanese e non solo. Perché questo comporterà l’afflusso di più persone e, in contemporanea, l’accrescimento anche della base interna del club stesso: «Passare da quattro a otto campi comporterà che andremo ad acquisire più persone nella stessa fascia oraria, soprattutto in quella dalle 17 alle 22 già a pieno regime - le parole di Luis Ovando - ma con questo investimento riusciremo soprattutto ad accontentare il socio e il frequentatore del circolo, perché sarà più difficile ricevere un ‘No, mi spiace’ alla richiesta di un campo libero dove giocare».
Ben vengano soci e frequentatori, ma anche la scuola padel del Quanta Club è ormai un fiore all’occhiello del movimento: «Abbiamo molti bambini che si avvicinano al padel per la prima volta - precisa ancora Ovando - ragazzini che vanno dagli otto anni ai 16 anni di età. E ne abbiamo già cinque che sono stati convocati dalla federazione per l’attività giovanile in Lombardia, cosa che ovviamente ci rende orgogliosi». Ma qual è il sogno personale di Luis Ovando? «Abbiamo ragazzini di 15 anni, figure interessanti, che potrebbero davvero dire la loro nel prossimo futuro. Oggi tutti gli agonisti arrivano dal tennis, anche perché la differenza è che in Argentina il padel esiste da 30 anni mentre qui è uno sport nuovo. Ma, con tutto l’afflusso di gente straniera arrivata a insegnare lo sport qui, l’italiano sta diventando molto talentuoso. Chissà che nel prossimo futuro non si possa parlare di un giocatore del Quanta Club, italiano, capace di vincere in giro per il mondo».
Chi ha inventato il padel?
Esistono molte storie (e qualche leggenda) circa la nascita del padel, anche se sembra ce ne sia una che vince in credibilità. Ed è quella approvata dalla Federazione Spagnola di padel che pone le radici di questa disciplina nel XIX secolo, attività praticata sulle imbarcazioni inglesi per intrattenere i passeggeri. Giá nel XX secolo, poi, a New York si diffondeva il paddle tennis che doveva il suo nome alla racchetta utilizzata per colpire la palla e che si praticava nei parchi della città. Con il tempo questa attività ha subito molte variazioni, introducendo le reti metalliche, il giocare a coppie e una superficie adatta: da qui nacque il Platform Tennis. Ma colui che introdusse migliorie fino ad arrivare allo sport che oggi si conosce e si pratica fu Alfonso de Hohenlohe che, in visita in Messico, scoprì la disciplina e decise di esportarla in Spagna, a Marbella. Lì dove molti argentini iniziarono a praticare il padel per esportarlo poi nel proprio paese, facendolo diventare un fenomeno di massa.
Il padel in Italia, numeri in costante crescita
Il padel ha registrato nel 2021 un’importante crescita sotto tanti aspetti: incremento delle strutture (circoli sportivi, club di padel e strutture ricettive) del 126%, passando da 815 a 1.844 club; ma anche dei campi(+155%) raggiungendo le 4.689 unità. In Italia troviamo ben 15 regioni con più di 100 campi (l’anno prima erano solo cinque) di cui 7 con più di 200 campi (nel 2020 c'era solo il Lazio sopra questa soglia). E i praticanti? Gli unici dati ufficiali sono il numero dei tesserati FIT che secondo le ultime classifiche uscite a fine 2021 ammontano a 56.465 di cui 46.838 uomini e 9.627 donne (nel 2020 erano 10.813 di cui 8.594 uomini e 2.219 donne) con un aumento di 45.652 tesserati. Ovviamente se consideriamo tutti i giocatori amatoriali il dato è molto più ampio. È ragionevole stimare sulla base dei dati dei campi, delle prenotazioni medie giornaliere, che gli sportivi che giocano in modo regolare a padel (una volta a settimana) abbiano superato gli 800.000 giocatori, mentre il totale degli appassionatisi attesta sopra il milione e mezzo di persone.